Questa mattina il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha ricevuto in Comune l’Ambasciatore
del Burundi in Italia Ernest Ndabashinze, in questi giorni in visita in Abruzzo, accompagnato dal
presidente del Consorzio Punto Europa Filippo Lucci e dal presidente dell’Associazione DAPADU
Tiziano La Rovere.
Un incontro che ha preceduto la visita dell’Ambasciatore a Pescara, dove questo pomeriggio
sarà presentato lo stato dell’arte del progetto “U.O.V.A. – Una Opportunità Verso l’Autosufficienza
Alimentare”, iniziativa di cooperazione e di solidarietà internazionale in Burundi promossa
dall’Associazione DAPADU con il supporto progettuale del COPE e finanziata dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, a valere sui fondi dell’otto per mille sulla misura “Fame nel mondo”.
“Siamo onorati di aver potuto ricevere in Comune, in quella che rappresenta la casa di tutta la
nostra comunità, l’Ambasciatore in Italia del Burundi – ha detto il primo cittadino – come Comune
abbiamo sempre creduto nella forza della cooperazione internazionale e come Amministrazione
abbiamo sempre sostenuto con convinzione il COPE su questa strada. Non possiamo che
ringraziare il presidente Filippo Lucci e tutta la squadra del Consorzio per il lavoro svolto e che
continuano a svolgere e proseguiremo a lavorare affinché quest’ultimo possa crescere sempre più,
a servizio dell’interesse pubblico. Interesse pubblico che non è solo legato alle questioni del
territorio, ma che assume sempre più una dimensione internazionale. Oggi nessuno di noi può
ragionare per confini. Al contrario il valore e le capacità di una città passano per il suo saper
essere europeista e per il suo saper instaurare relazioni internazionali”.
Il Sindaco ha poi ricordato l’importante percorso di Teramo come città della pace e città aperta al
mondo, di cui ha parlato anche a Torino nel corso dell’Assemblea annuale dell’ANCI.
“Un percorso, quello di Teramo, che ci lega strettamente al Burundi, anche grazie al lavoro di
figure come padre Abele Conigli e don Enzo Chiarini – ha proseguito il primo cittadino – e che
proseguiremo a portare avanti nella collaborazione con il COPE, con l’Associazione DAPADU e con
tutti coloro che quotidianamente si impegnano nella cooperazione internazionale”.
“Sono molto felice di essere nella città di don Enzo – ha detto nel suo saluto l’Ambasciatore
Ernest Ndabashinze – un uomo che nel corso della sua vita ha costruito un ponte tra Teramo e
Muramvya e il cui desiderio è sempre stato che la fiamma di amicizia e solidarietà tra le due realtà
continuasse ad alimentarsi. Un desiderio che è anche il nostro e per questo sono particolarmente
contento che questa fiamma non si sia mai spenta e che il Sindaco di Teramo sostenga questo
percorso”.
Nel corso dell’incontro l’Ambasciatore ha espresso anche il desiderio di un gemellaggio tra le due
città, trovando la piena disponibilità del primo cittadino.
Soddisfazione per l’incontro è stata espressa anche dal Presidente del COPE Filippo Lucci.
“Il Comune di Teramo ci ha sempre sostenuto e desidero ringraziare il Sindaco per esserci stato
vicino anche nei momenti difficili – ha detto Lucci – la visita odierna dell’Ambasciatore si inserisce
in un progetto di grande rilevanza che, come COPE, abbiamo contribuito a sviluppare nella fase di
progettazione a supporto della OSC DAPADU, presieduta da Tiziana La Rovere. Questo progetto
rappresenta un importante passo avanti nelle attività che da anni l’organizzazione porta avanti in
Burundi nell’ambito della cooperazione internazionale. Siamo particolarmente orgogliosi di questo
risultato, poiché si tratta di uno dei pochi progetti ad aver avuto l’approvazione nell’ambito del
relativo bando e che nella sua fase iniziale, ha beneficiato del fondamentale supporto della
Fondazione Pescara Abruzzo. Grazie a questa iniziativa, offriamo un sostegno concreto alle
comunità locali, favorendo un percorso di reale emancipazione e sviluppo della capacità di auto
sostentamento”.
Il progetto, volto a creare una vera e propria filiera per l’allevamento avicolo sostenibile nelle
zone di Ryarusera, Bugarama, Kiyenzi nella provincia di Muramvya e Bujumbura Rurale in Burundi
vede come partner diversi organismi italiani quali UNAITALIA e l’azienda Amadori.