MANIFESTAZIONE NAZIONALE SUL CARO STUDIO CON UN FLASH MOB

VORREI UN FUTURO QUI!: UDU TERAMO ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE SUL CARO STUDIO CON UN FLASH MOB GIOVEDÌ 28 SETTEMBRE.

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CARA università, quanto sei CARA?!: con questo slogan è arrivata anche a Teramo la manifestazione nazionale “Vorrei un futuro qui!” promossa dall’Unione degli Universitari.

Come sindacato studentesco bocciamo le politiche del governo e della regione, denunciando l’assenza di una strategia su alloggi universitari, affitti, utilizzo del PNRR, borse di studio, caro libri, trasporti e salute mentale e per questo abbiamo lanciato un flash-mob davanti alla sede del campus “A. Saliceti” dell’Università di Teramo.

A nulla è servito aver piantato le tende in tutta Italia ad aprile, dopo mesi le lezioni universitarie stanno ricominciando, e la situazione è peggiorata: gli affitti sono aumentati, i libri costano di più e il governo invece di intervenire spreca le risorse del PNRR per studentati di lusso. Gli studenti non possono più essere presi in giro dal mondo della politica, e per questo abbiamo risposto con una mobilitazione nazionale.

Anche a livello regionale i problemi continuano ad essere molteplici: ormai è diventata prassi in Abruzzo che le borse di studio siano per un gran numero di studenti un rimborso spese a causa del problema degli idonei non beneficiari, una situazione non più tollerabile. Inoltre, anche sui trasporti non si vedono miglioramenti rispetto alle richieste che portiamo avanti da anni.

“Nonostante i costi non siano quelli delle grandi città universitarie,” – dichiara Pierluigi Marini, coordinatore dell’Unione degli Universitari di Teramo – “anche nella nostra città comincia a farsi sentire l’aumento del costo della vita per gli studenti universitari. Per questo abbiamo deciso di portare la manifestazione nazionale anche davanti alla sede del nostro Ateneo, per chiedere che il Governo e la Regione comincino ad occuparsi degli studenti e della nostra generazione, con investimenti e programmazione sul diritto allo studio, trasporti, affitti, salute mentale.

Da qui il nostro appello al mondo della politica: Vogliamo poter continuare a vivere nella nostra città, nella nostra regione, nel nostro paese: vogliamo un futuro qui!”